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31 Dicembre 2020

Nuove prospettive per la valorizzazione del tumulo protostorico di Sant'Osvaldo

Firmato il protocollo d'intesa quinquennale tra Università, Comune di Udine e MiBACT FVG

Monumento di fondamentale importanza per lo studio del Friuli pre-romano e, più in generale, della preistoria italiana e europea, il tumulo funerario di Sant'Osvaldo, sito all’interno dell’azienda agraria universitaria, si è trovato di recente al centro di un accordo siglato dall'Ateneo udinese, dal Comune di Udine e dal Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo del Friuli Venezia Giulia: obiettivo della partnership sarà la sua valorizzazione attraverso una serie di iniziative che, nei prossimi cinque anni, si muoveranno in duplice direzione – da un lato, la promozione didattico-divulgativa, dall'altro la tutela.

La tomba – realizzata nell'antica età del Bronzo e scavata a distanza di circa 4000 anni da un'equipe di archeologi udinesi guidati da Paola Càssola Guida – è diventata presto non solo un caso di studio (si tratta infatti del primo monumento friulano di questo tipo indagato con i metodi più aggiornati della ricerca archeologica e con approccio interdisciplinare), ma anche un'attrazione per il grande pubblico, grazie ai lavori di restauro e musealizzazione finanziati tra 2010 e 2011 dalla Fondazione Friuli, dalla Regione e dalla Provincia di Udine.

Per il gruppo che coordinerà i lavori futuri – rappresentato per l'Università da Elisabetta Borgna, per i Civici Musei da Paola Visentini, per il Segretariato da Roberto Cassanelli e per la Soprintendenza da Simonetta Bonomi – si tratterà di proseguire su questo solco, elaborando nuovi progetti utili ad attrarre un pubblico sempre più vasto di studiosi e non, e al contempo di garantirne la sicurezza. L’Università, cui è affidata la manutenzione ordinaria del tumulo, avrà il ruolo di supervisione scientifica nelle attività di divulgazione e negli eventi di disseminazione dei contenuti culturali.