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6 Settembre 2016 — 5° convegno nazionale promosso da Ateneo e Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio FVG
Archeologia subacquea, quale futuro in Italia?
A Udine, dall’8 al 10 settembre, gli “stati generali” del settore
Il mondo dell’archeologia subacquea italiana sarà all’Università di Udine dall’8 al 10 settembre, a palazzo Garzolini di Toppo Wassermann a Udine (via Gemona 92), per partecipare al quinto convegno nazionale del settore intitolato “Archeologia subacquea 2.0”. Una sorta di “stati generali” degli studiosi dei fondali fluviali, lacustri e marini chiamati a confrontarsi sul futuro in Italia della disciplina e dei loro protagonisti. Obiettivo finale è un documento unitario, una proposta sul futuro della ricerca e tutela del patrimonio culturale sommerso. L’appuntamento udinese è organizzato dal Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’ateneo in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia.
Il convegno sarà aperto giovedì 8 settembre, alle 9, dai saluti di Andrea Tabarroni, direttore della Scuola Superiore dell’Ateneo friulano; Furio Honsell, sindaco di Udine; Pietro Fontanini, presidente della Provincia di Udine; Paolo Panontin, assessore alle autonomie locali e coordinamento delle riforme, comparto unico, sistemi informativi, caccia e risorse ittiche, delegato alla Protezione civile della Regione Friuli Venezia Giulia; Corrado Azzollini, soprintendente unico per l’Archeologia, Belle arti e Paesaggio del FVG; Luigi Fozzati, già soprintendente archeologia del FVG; Roberto Pinton, prorettore vicario dell’Università di Udine. Chairman, Massimo Capulli dell’Ateneo friulano, coordinatore scientifico.
La prima giornata vedrà la presentazione delle ricerche più significative condotte negli ultimi anni in Italia. Il secondo giorno sono previsti quattro tavoli di lavoro sul ruolo dell’archeologo subacqueo; sull’approfondimento della nozione di paesaggio archeologico sottomarino e delle acque interne e dei relativi strumenti normativi, di tutela e di ricerca; sulla corretta divulgazione delle attività; sull’opportunità e i limiti della valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico sommerso.
Nella terza e ultima giornata ci saranno gli interventi su passato, presente e futuro della disciplina e, alle 11, una tavola rotonda con la presentazione del documento unitario sul futuro del patrimonio culturale sommerso da parte di Massimo Capulli. Parteciperanno Andrea Zannini, direttore del dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università di Udine; Caterina Bon Valsassina, direttore generale per l’Archeologia, le Belle arti e il Paesaggio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo; Salvatore Agizza, dell’Associazione nazionale archeologi, e Paola Zanetti di Idra Archeotecnica: Archeologia & Ambiente.
Il “V Convegno nazionale di archeologia subacquea” «sarà l’occasione – spiega Massimo Capulli – per un incontro e confronto tra tutte le anime della disciplina: ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, università e centri di ricerca, libera professione. Al tempo stesso sarà un incontro e confronto generazionale tra chi ha contribuito alla nascita dell’archeologia subacquea in Italia, chi ne ha fatto una professione e chi in questo mondo è appena entrato».
«A vent’anni dal primo convegno nazionale tenutosi ad Anzio – spiega Andrea Zannini – è la prima volta che l’incontro si tiene in una località non di mare. Il convegno udinese è un riconoscimento al Friuli Venezia Giulia da parte della comunità nazionale degli archeologi subacquei all’attività che da anni portiamo avanti nello Stella con il progetto Anaxum, Archeologia e storia di un paesaggio fluviale. Un’attività unica nel suo genere, un vero e proprio cantiere scientifico di ricerca archeologica e, al contempo, di formazione di giovani archeologi subacquei».