FilmBaseMatters:
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A Material Approach to the History of Small-gauge Film in Italy
Responsabile scientifico: Andrea Mariani
Coordinatore dell'Unità di ricerca dell'Università Ca' Foscari (Venezia): Miriam De Rosa
Coordinatore dell'Unità di ricerca dell'Università IULM: Elena Gipponi
Antesignano degli onnipresenti piccoli schermi e dispositivi personali che permeano la vita quotidiana, il cinema di piccolo formato (formati cinematografici più piccoli di 35 mm) ha accompagnato la storia del cinema fin dall'inizio del XX secolo. Il progetto sottolineerà come il complesso industriale chimico fosse un'industria ausiliaria cruciale nel plasmare un cinema mobile e portatile in senso moderno. In particolare, combinando la storia culturale del cinema, l'estetica del cinema e l'archeologia dei media, il progetto approfondisce strumenti e metodi per studiare le proprietà materiali dei formati cinematografici e le loro determinazioni politiche e culturali in fasi cruciali della trasformazione dei media in Italia. Si concentrerà sui processi italiani di istituzionalizzazione dei formati cinematografici substandard in due periodi:
- l'era fascista, quando le materie prime e la tecnologia per la comunicazione audiovisiva hanno consentito una nuova espansione del controllo e del governo sulla società e sull'industria;
- gli anni '50 e '60, quando una nuova pressione istituzionale segnò una crescente mercificazione delle pratiche cinematografiche di piccolo formato.
Assumendo un tale approccio comparativo, il progetto si interroga su come queste tecnologie sono diventate potenti risorse per i regimi autoritari, così come per le industrie razionalizzate e capitaliste. Il progetto si concentra su Agfa-Milano (negli anni '30) e Ferrania (negli anni '50-'60). Agfa-Milano è stata fondamentale nella standardizzazione del 16mm nell'Italia fascista, mentre Ferrania è "il più iconico" (Past 2021) produttore di pellicola substandard nell'Italia del dopoguerra.
Al fine di scomporre le connessioni tra la materialità del film e le relazioni di potere, FilmBaseMatters indagherà accordi industriali con clienti privati o statali su come modellare i formati di pellicola. Inoltre, un focus sulle pratiche cinematografiche non professionali e sperimentali metterà in evidenza i confini degli ambienti istituzionali e informali. Infatti, sia nell'era fascista e sia nel dopoguerra, le manifatture di pellicola coinvolgevano registi indipendenti per testare e sperimentare gli stock di pellicola e le tecnologie cinematografiche. Nello stesso tempo, le stesse manifatture producevano film sperimentali, con l'obiettivo di esplorare le caratteristiche tecniche dei materiali. Il progetto considererà quindi questi film, insistendo su tali configurazioni multimediali come uno spazio complesso per l'analisi critica.
Per raggiungere questo obiettivo, le unità di ricerca affronteranno questioni storiche, estetiche ed epistemologiche. Determineranno come è stato modellato, progettato e diffuso in Italia il formato ridotto; come si sono equilibrate le esigenze industriali con gli usi non ortodossi e creativi della tecnologia nella fase di sperimentazione del formato; e infine, come questa forme di modellazione e test di un formato possano essere ri-contestualizzate in approcci contemporanei alla materialità del film, come pratica mediatica basata su una comprensione critica dei moderni media portatili.