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Il cavallo di Troia – di Andrea Zannini

ELZEVIRO – 1 MAGGIO 2020

Il cavallo di Troia

di Andrea Zannini


“Elzeviro” è una nuova iniziativa dipartimentale, un esperimento che ha lo scopo di aumentare la circolazione delle idee e il confronto degli argomenti all’interno del Dipartimento. Non ci sarà periodicità, né scelta prefissata dei temi, purché di interesse generale: è una pagina bianca messa a disposizione di tutti, sulla quale possiamo tutti intervenire.
Le proposte di contributo devono essere inviate a: sitowebde.dium@uniud.it.

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Nell’isolamento forzato dell’emergenza ci è di molto aiuto avere gratuitamente a disposizione una serie di risorse culturali prima a pagamento. Grandi casi editrici internazionali hanno aperto i loro cataloghi, si possono vedere gratis molti più film, ci sono festival, spettacoli, conferenze, letture teatrali, concerti disponibili liberamente online a qualsiasi ora del giorno e della notte. I musei e le pinacoteche hanno aperto le loro porte, virtuali, e vi entriamo liberamente. Siamo sommersi dalla cultura liberamente fruibile e consegnata direttamente a casa, per alleviare la noia e la frustrazione dell’isolamento. Grazie, ringraziamo di cuore.
Ma quando finalmente la società si riaprirà, quando ripartirà l’economia e si manifesteranno i problemi economici previsti e l'annunciata caduta del reddito medio pro-capite, saremo ancora disposti a pagare per la cultura?
La smaterializzazione della comunicazione legata all’informatica ha prodotto la falsa sensazione che i prodotti culturali siano senza materia e siano fatti senza materia. Un libro è un file pdf, un film un file mp4 (o quel che è), se una lezione universitaria, un concerto, o qualsiasi altra cosa è in streaming… semplicemente non è esiste. Perché comperare un giornale quando posso vedere la pagina online dei quotidiani, risparmiando oltretutto CO2?
Il vecchio detto che il mezzo è il messaggio assume una nuova valenza: poiché il mezzo non esiste fisicamente nemmeno più (è il telefono, non serve nemmeno un elettrodomestico apposito), poiché il costo del collegamento non si apprezza (internet gratis per tutti è la frontiera di nuovi diritti), allora tutto quello che mi arriva e che io posso vedere, scaricare, leggere online è immateriale, dunque gratis.
Ma dietro la cultura ci sono persone reali, "persone fisiche" come le chiama il fisco. Senza costoro la cultura semplicemente non esiste: produrre cultura costa e la cultura che non costa non è sempre quella buona.
Invece, nella scala dei bisogni essenziali per l’uomo, la società odierna pone la cultura in una posizione assai arretrata. Quando alle amministrazioni serve far cassa, ad esempio, pescano sempre dal budget della cultura. Quando c’è bisogno che l’economia riparta e recuperi, non si nomina mai la cultura.
Non è che questo splendido regalo, questa enorme statua a forma di cavallo che ci mettono fuori della porta ogni giorno, la cultura gratis via internet, contiene in realtà al suo interno il nemico che distruggerà la cultura occidentale?

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