Cristina Formenti
DIUM
Anche filmando con novantasei macchine da presa come fece Leni Riefenstahl, il cinema non riesce a rappresentare la realtà, ma la sua immagine. Quando il cinema però si avvicina al nostro personale concetto di realtà, allora crediamo che esso rappresenti la realtà stessa.
M. Ajanović
Cristina Formenti
Cinema, fotografia e televisione (L-ART/06)
- Ricercatore
- Tel: 0432 556514
- Email: cristina.formenti@uniud.it
- Studio: Casa Solari, secondo piano, stanza 2.7
- Insegnamenti: Cinema documentario
Cristina Formenti
Cinema, fotografia e televisione (L-ART/06)
- Ricercatore
- Tel: 0432 556514
- Email: cristina.formenti@uniud.it
- Studio: Casa Solari, secondo piano, stanza 2.7
- Insegnamenti: Cinema documentario
Anche filmando con novantasei macchine da presa come fece Leni Riefenstahl, il cinema non riesce a rappresentare la realtà, ma la sua immagine. Quando il cinema però si avvicina al nostro personale concetto di realtà, allora crediamo che esso rappresenti la realtà stessa.
M. Ajanović
Nel 2016 ho conseguito il dottorato di ricerca in “Scienze dei beni culturali e ambientali” presso l’Università degli Studi di Milano con una tesi dal titolo Il documentario animato: storia, teoria ed estetica di una forma audiovisiva. Presso la medesima università sono stata assegnista di ricerca dal febbraio 2018 al gennaio 2021. Durante questo periodo ho continuato a studiare il rapporto tra realtà e finzione nel cinema documentario, che, insieme al cinema d’animazione, è uno dei miei principali interessi di ricerca. Su questi argomenti ho pubblicato due volumi: uno sul documentario animato intitolato The Classical Animated Documentary and Its Contemporary Evolution (Bloomsbury 2022) e uno sul finto documentario dal titolo Il mockumentary: la fiction si maschera da documentario (Mimesis 2013). Mi sono però dedicata anche allo studio di figure divistiche quali Mariangela Melato e Valentina Cortese, e ho curato due volumi dedicati a queste figure, Mariangela Melato tra cinema, teatro e televisione (Mimesis 2016) e Valentina Cortese: un’attrice intermediale (Mimesis 2019). Mi sono occupata di divismo anche prendendo parte nel 2021, in qualità di assegnista di ricerca, al progetto F-ACTOR. Forme dell’attorialità mediale contemporanea. Formazione, professionalizzazione, discorsi sociali in Italia (2000-2020), coordinato dal Prof. Francesco Pitassio.
Dal 2018 siedo nel board direttivo della Society for Animation Studies e sono co-fondatrice del Documentary Special Interest Group della medesima organizzazione. Dal 2019 sono anche co-chair dell’Animated Media Special Interest Group della Society for Cinema and Media Studies e dal febbraio 2021 sono co-direttrice della rivista Animation Studies.
Dal gennaio 2022 sono ricercatrice a tempo determinato presso il Dipartimento di studi umanistici e del patrimonio culturale dell’Università degli Studi di Udine, dove insegno Cinema documentario e porto avanti un progetto volto a indagare l’ecosostenibilità della produzione audiovisiva a carattere documentario, con l’obbiettivo di individuare best practices capaci di coniugare le esigenze artistiche e di documentazione del reale dei registi con la riduzione dell’impatto ambientale della loro produzione. In particolare, il mio obbiettivo è di individuare modalità di rappresentazione documentarie ecosostenibili che possano poi essere applicate su larga scala.
Pubblicazioni
The Classical Animated Documentary and Its Contemporary Evolution
London 2022
Il mockumentary: la fiction si maschera da documentario
Milano-Udine 2013
Mariangela Melato tra cinema, teatro e televisione
Milano-Udine 2016 (a cura di C. Formenti)
Valentina Cortese: un’attrice intermediale
Milano-Udine 2019 (a cura di C. Formenti)