Progetto finanziato dal Ministero della cultura attraverso il Comitato tecnico-scientifico speciale per la tutela del patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale e realizzato dall’Università di Udine in collaborazione con Cineteca del Friuli, Archivio storico Luce, Cineteca Milano, Soprintendenza per i beni e le attività culturali di Trento, Museo della Guerra Bianca in Adamello.

Realizzato dal regista milanese Luca Comerio al seguito delle truppe alpine, il film dal vero testimonia le vicende in alta quota della Prima guerra mondiale sul fronte italiano e, in particolare, gli eventi della primavera del 1916. Tra gli altri, si può vedere la vita degli alpini accompagnati dai fedeli muli tra le nevi dei ghiacciai adamellini, l’eccezionale trasporto di un cannone di grosso calibro, la preparazione alle azioni belliche. Sin dagli anni Venti del Novecento il girato di Comerio è stato oggetto di riedizioni, contaminazioni e rimontaggi, che hanno fortemente segnato la circolazione e la conservazione del film in condizioni frammentarie e di mediocre qualità.

La ricostruzione dell'edizione del 1916 si è avvalsa di metodologie di stampo storico-filologico e si è basata sui materiali filmici conservati presso diversi archivi e collezioni italiani per ripristinare scene e riprese mancanti, con il supporto di numerose fonti di natura diversa (bollettini, riviste, documenti di archivi militari, musei, diari e fotografie) e grazie al supporto di numerosi studiosi e specialisti allo scopo di identificare testimoni, datare e localizzare le scene, restituire al racconto la giusta complessità delle prospettive. Lo studio della tradizione diretta e indiretta del film, inoltre, ha riscoperto un complesso di edizioni, riedizioni e riusi del film del 1916 di grande fascino e valore storico, culturale e memoriale. Fondamentali per l’impresa sono stati infatti i materiali messi a disposizione da Archivio storico Luce (Patrizia Cacciani, Fabrizio Micarelli), Cineteca del Friuli (Livio Jacob, Elena Beltrami, Andrea Tessitore), Cineteca Milano (Roberto Della Torre, Matteo Pavesi) e i contributi di studiosi del cinema della grande guerra, tra cui Alessandro Faccioli e Luca Mazzei, ed esperti del periodo storico, quali Walter Belotti, John Ceruti, Nicola Romano e Marco Ghizzoni del Museo della Guerra Bianca in Adamello e Marco Balbi della Società storica per la Guerra Bianca di Buccinasco.

Con l’intenzione di ripristinare la prima edizione italiana del 1916, la squadra del DIUM – la restauratrice Daniela Pera dell’UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali di Trento, Serena Bellotti e Gianandrea Sasso, diretti da Simone Venturini – ha raggiunto una ricostruzione parziale che riporta la totalità degli intertitoli (90) dell’edizione del 1916 e presenta un metraggio di 1536 metri, pari a circa il 70% del metraggio originario del film (2237 metri, come da visto di censura del 30 maggio 1916), per una durata pari a 84’ a 16 ftg/s. Grazie alla collaborazione di studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in Scienze del patrimonio audiovisivo e dell'educazione ai media il progetto ha prodotto un restauro digitale conservativo di La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello.

L’edizione digitale restaurata si propone così al pubblico in un’estensione, coerenza narrativa e qualità complessiva mai raggiunta in precedenza e sarà presentata nelle prime due proiezioni pubbliche previste per il mese di luglio.

Martedì 16 luglio 2024, all’interno di un’iniziativa presentata nell'ambito dell'Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, Cineteca Milano propone l'edizione integrale e restaurata di La guerra d'Italia a 3000 metri sull'Adamello al Cinema Arlecchino di Milano, con accompagnamento musicale dal vivo del maestro Cesare Picco.

In occasione del Cinquantesimo anniversario di fondazione del Museo della Guerra Bianca in Adamello, il film La Guerra d’Italia a 3000 metri sull’Adamello verrà proiettato venerdì 26 luglio a Temù (BS), presso il Cinema Alpi, con l’accompagnamento dei cori Vallecamonica e La Pineta diretti dal maestro Francesco Gheza, intervallata da letture di testimonianze dei combattenti.