Università degli Studi di Udine

DIpartimento di Studi UManistici
e del patrimonio culturale

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16 Marzo 2018

Giornate Fai di Primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo

Visite guidate anche ai palazzi Caiselli e di Toppo Wassermann dell’Università di Udine

Sabato 24 e domenica 25 marzo ritornano le aperture delle Giornate di Primavera del Fai – Fondo Ambiente Italiano, che, in tutta Italia, conducono i cittadini alla scoperta di tesori nascosti del nostro patrimonio artistico, architettonico, archeologico, culturale e ambientale. Anche quest’anno l’Università di Udine è coinvolta nell’iniziativa, con l’apertura delle due sedi, in centro città, di palazzo Caiselli, in vicolo Florio 2, e palazzo Polcenigo, Garzolini di Toppo Wassermann, in via Gemona 92. Le visite guidate si svolgeranno sabato e domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30).

Antica dimora dei conti di origine bergamasca trasferitisi a Udine nel 1600, palazzo Caiselli, ora sede del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, fu acquisito fra il 1984 e il 1989 dall’Università di Udine che, fra il 2001 e il 2004 ne ha curato un complesso restauro, restituendo l’edificio alla città. Dal restauro sono emersi affreschi e decorazioni, alcuni dei quali databili sino al 1400, nonché preziose testimonianze dell’arte friulana del 1700 e del 1800.

Palazzo di Toppo Wassermann, che oggi ospita uffici e aule, nonché la Scuola Superiore dell’Università di Udine, è un tesoro artistico e architettonico restituito in questi ultimi anni, dopo un lungo lavoro di restauro, alla città e al Friuli. Il palazzo porta il nome dell’Istituto di Toppo Wassermann a partire dai primi anni del Novecento, e, prima di essere luogo di istruzione per intere generazioni, fu la residenza di due importanti famiglie: i Polcenigo e i Garzolini. Il palazzo dei Polcenigo fu acquisito dai Garzolini che qui si trasferirono da Tolmezzo in seguito al terremoto del 1788. Di particolare pregio, rimangono la decorazione dello scalone di accesso al primo piano e le eleganti decorazioni ad affresco.

Silvia Pusiol