Si chiude domani, 7 marzo, la 25/a edizione del FilmForum, raccogliendo consensi e plausi per ciascuna delle sue sezioni, dal Convegno Internazionale di Studi sul Cinema (28 febbraio - 3 marzo), alla scuola dottorale Magis Spring School (3 - 7 marzo), fino alla rassegna di cinema, video e arti visive, in programma tutti i giorni con proiezioni serali, eventi e performance multimediali.
Il Convegno e la Spring School hanno riunito a Gorizia oltre 130 studiosi provenienti da atenei di tutto il mondo, mentre sono state oltre 1.000 le presenze alle proiezioni e agli eventi speciali. Tra gli altri numeri di questa edizione di successo: 18 partner universitari tra Europa e America del Nord; 80 studenti da dottorati e magistrali europee e nordamericane;10 pubblicazioni scientifiche; 3 premi nazionali e internazionali al miglior libro di cinema; 20 titoli tra film, performance e installazioni multimediali ; 3 anteprime nazionali e regionali; 20 ospiti d’eccezione, fra artisti, curatori e studiosi.
Numerosi gli interventi di studiosi di fama mondiale che hanno portato le più attuali riflessioni alla manifestazione, iniziando da Mauro Carbone, ordinario di filosofia ed estetica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Lione, proseguendo con Dominique Païni, curatore di mostre, teorico, scrittore, critico e archivista cinematografico. Durante le giornate del convegno, relatori di questo calibro hanno alimentato la discussione intorno al fuoco di quest’anno, Exposing the moving image: the cinematic medium across world fairs, art museums, and cultural exhibitions, legato alle Esposizioni universali, luoghi di nascita, evoluzione e contaminazione del cinema e di tutti i grandi schermi che ancora caratterizzano la nostra contemporaneità.
Lisa Cartwright, docente di Comunicazione scientifica e di Studi visivi presso l’Università della California di San Diego, è stata tra i relatori di spicco della Magis Spring School, sul tema At the edge of Nobody’s Empire. Media, politics and representation.
Oggi, la sessione mattutina della Scuola ospita due interventi d’apertura: Heike Klapdor, eminente studiosa di cinema, drammaturgia e cultura tedesca, collaboratrice della Fondazione Cinematheque di Berlino e del German Film Archive e docente al Berlin Kolleg, tratterà della rivoluzione illuminista in relazione al cinema; seguirà la relazione di Eric Schaefer docente al Dipartimento di film e visual Arts dell’Emerson College di Boston, studioso di pornografia americana e di altre cinematografie “marginalizzate”; è l’autore di Bold! Daring! Shocking! True! Il pluripremiato testo di ricerca sulla parabola degli Exploitation Films, pellicole vietate ai minori che hanno scandalizzato le sale americane per quarant’anni, fornendo però uno spaccato dei problemi sociali tabù.
A chiudere la carrellata domani, mercoledì 7 marzo, sarà Luca Toschi, professore ordinario di Processi sociali e comunicativi presso l’Università di Firenze. Ha iniziato gli studi presso l’University of California Los Angeles ed è a tutt’oggi collaboratore assiduo dell’Università di Harvard e dell’University of Connecticut. Al pubblico del FilmForum offrirà una lezione sui temi affrontati nei suoi più importanti lavori come “La comunicazione generativa”: la pervasività delle tecnologie di comunicazione nelle nostre vite, strumenti e linguaggi che crediamo di maneggiare ma che spesso arrivano a usare noi.
‘Highlights’ di FilmForum n. 25
In linea con il tema dell’immagine in movimento nelle esposizioni universali, la sera del 28 febbraio il FilmForum ha ospitato ben due anteprime regionali: il restauro di Circarama – Italia ’61, il cinematografo a schermo circolare prodotto dalla Disney e utilizzato dalla Fiat per un apposito padiglione all’Expo di Torino del 1961, e Bridges Go Round ½ + Brussels Loops, la sonorizzazione dal vivo di due corti documentari firmati da D. A. Pennebaker e Shirley Clarke all’Expo di Bruxelles del 1958, entrambi poi riproposti nella sala di Piazza dei Maestri del Lavoro I a Pordenone, in collaborazione con l’associazione Cinemazero.
Una serata molto intima quella del 1 marzo, con la proiezione di Il sogno di mio fratello, disegni, testi e voce di Stefano Ricci, accompagnato da un ascolto esterno su vinile. Programmazione molto ricca quella del 2 marzo, aperta da The Building and Operation of Science Museum, un film del 1928 che documenta la vita nei maggiori istituzioni museali e scientifiche d’Europa, presentato da Tim Boon e seguita da una collezione curata dall’Associazione di Home Movies, l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna, che ha mostrato al pubblico in sala le opere di alcuni tra i più interessanti artisti multimediali, cineasti amatoriali e sperimentali italiani degli anni ’60 e ’70.
Nella serata del 5 marzo, la storica e curatrice cinematografica Heike Klapdor e Hans-Michael Bock, direttore del Cinefest di Amburgo, hanno portato al FilmForum una piccola perla del cinema tedesco, Nathan der Weise di Manfred Noa, 1922, basato sul dramma teatrale scritto da Gotthold Ephraim Lessing, già presentato il 27 Febbraio a Udine, presso il Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale, durante l’Avant Première del FilmForum 2018.
Numerosi anche gli interventi presso la Mediateca “Ugo Casiraghi” di Gorizia, a cominciare dal 5 marzo con la presentazione di Hands, Nothing but Hands di Christina Lammer, seguita dalla prova pubblica del videogioco in realtà virtuale Progetto Ustica, nato da un’idea di Ivan Venturi, designer sviluppatore e produttore di videogiochi e realizzato con l’aiuto di Mauro Salvador, game designer e docente alle Università di Bologna, Modena e Reggio Emilia. Progetto Ustica ricrea gli eventi principali dei cinquanta minuti di volo del DC9 Itavia abbattuto sul Mar Tirreno il 27 giugno 1980, con l’obiettivo di fare memoria, attirando anche chi non conosce i fatti storici di cui parla.
Stasera gli spazi della Mediateca saranno teatro della performance Labrys – il labirinto in letteratura, progetto in nove tappe di Maria Rebecca Ballestra e Franca Fioravanti, liberamente ispirato alla lettura della raccolta di testi di Julien Friedler The Truth of the Labyrinth.
Promossa dall’Università degli Studi di Udine, dipartimento di Studi Umanistici e del patrimonio culturale in collaborazione con l’Associazione Palazzo del Cinema/Hiša Filma e con il sostegno di Regione FVG, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Camera di Commercio Venezia-Giulia, Comune di Gorizia, Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario di Gorizia e di altri enti locali, la manifestazione si è svolta tra Gorizia, nelle sedi universitarie presso il Centro Polifunzionale (Cego) e gli spazi offerti dal Palazzo del Cinema e dalla fondazione Carigo, Udine, nella sede dell’Università di Palazzo Caiselli, e Pordenone, in collaborazione con l’Associazione Cinemazero