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4 Marzo 2023
Frontiera Est
Da sabato 4 marzo online il primo portale per visitare i bunker e le strutture militari del Friuli Venezia Giulia sparsi sul territorio come "cicatrici" della Guerra Fredda.
L’impatto della Guerra fredda sulle zone di confine è durato ben oltre il crollo del muro di Berlino: in Friuli Venezia Giulia le "cicatrici" della storia sono tuttora evidenti e sparse sul territorio, si stima infatti che sul territorio regionale siano sparse oltre 1300 strutture difensive, fra quelle realizzate negli anni Quaranta (Vallo alpino del Littorio) e quelle approntate dalla NATO in previsione di una possibile invasione da parte del patto di Varsavia. Proprio per valorizzare questo straordinario patrimonio storico è nato il progetto Frontiera Est, focalizzato sulle strutture difensive del Friuli Venezia Giulia, realizzato in collaborazione tra l’Università degli Studi di Udine e l’Associazione culturale Friuli Storia, per la direzione scientifica dello storico Tommaso Piffer, sostenuto dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia con Fondazione Friuli e Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.
«Alcune di queste strutture – spiega il curatore di Frontiera est Tommaso Piffer – hanno talvolta un’estensione che si misura in chilometri, furono ricavate sotto le montagne dell’arco alpino. Altre, di dimensioni più ridotte, sono mimetizzate nei centri urbani, soprattutto nella piana di Gorizia e nelle Valli del Natisone. Il Friuli-Venezia Giulia è d’altra parte l’unica regione in Italia ad avere un rilevante patrimonio riconducibile a questo periodo, ed è anche l’unica regione in Europa dove sono presenti artefatti riconducibili ai tre grandi conflitti del Novecento: la Prima guerra mondiale, la Seconda guerra mondiale e la Guerra fredda». Di queste strutture, solo quattro sono state finora recuperate e valorizzate ad uso turistico: una nel Vallo alpino del Littorio (le opere 2 e 3 dello sbarramento Invillino Ovest nel Comune di Villa Santina, gestite dall’Associazione Friuli Storia e Territorio), e due strutture del Vallo alpino riadattate dalla NATO negli anni Cinquanta (opera 4 dello sbarramento di Ugovizza-Nebria nel Comune di Malborghetto-Valbruna e opere 1 e 2 dello sbarramento di Passo Monte Croce Carnico nel Comune di Paluzza, rispettivamente gestite da Associazione Landscapes e ASSFN-E), oltre ad una struttura originale NATO, il Bunker San Michele nel Comune di Savogna d'Isonzo, curato dall’Associazione Nazionale Fanti d'Arresto. Le altre strutture, invece, sono in stato di totale abbandono e possono rappresentare un rischio per la sicurezza dei cittadini, ma anche un immenso potenziale turistico, didattico e divulgativo, ad oggi trascurato.
Primo passo di Frontiera Est è l’inaugurazione – sabato 4 marzo 2023 – del portale frontieraest.it accessibile online, per uno screening immersivo, in un click, nella rete di strutture difensive attualmente visitabili nell’estremo nord-est d’Italia. Ricco di materiale documentale e fotografico sulle strutture aperte al pubblico, frontieraest.it coniuga alla ricerca la promozione del turismo storico sui siti regionali, attraverso i suoi contenuti multimediali, video e fotografici, e allo storytelling dei percorsi e degli insediamenti.