A Case of Minor History? Agentività e dissidenze del cinema “indipendente” italiano...
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A Case of Minor History? Agentività e dissidenze del cinema “indipendente” italiano...
A Case of Minor History? Agentività e dissidenze del cinema “indipendente” italiano tra arte, controinformazione, circuiti di fruizione e pratiche del fuori formato (1961–1976)
Responsabile scientifico: Cosetta Saba
Coordinatore Unità di ricerca IUAV: Carmelo Marabello
I framework che interessano la ricerca pertengono alla storia (Koselleck 2004), alla minory history (Herzogenrath 2012), alle storiografie del cinema italiano, alla storia delle immagini (Didi-Huberman 2000), alla cultura visuale (Michell 2015), ai memory studies (Erll 2011), all’archeologia dei media (Kittler 1986; Elsaesser 2015, 2016; Huhtamo 2011; Parikka 2011, 2012; Strauven 2013) e alle tecniche culturali mediali (Siegert, 2015).
La ricerca pertiene all’“archivio” euristicamente assunto in quattro accezioni distinte, ma interrelate:
- nella sua dimensione teorica, secondo una prospettiva che va da Derrida (1995) verso pratiche archivistiche più recenti (Schnapp 2013);
- quale oggetto di studio (Foucault 1971);
- in qualità di strumento IT di indagine e, insieme, di ricostruzione di opere e documenti;
- come mezzo ICT di restituzione della base di dati documentali e di creazione di nuove possibilità di lettura nel segno delle Digital Humanities (Manoff 2004; Noordergraaf, Saba, Le Maître, Hediger 2013).
Queste ultime si configurano come pratica di attraversamento dei nodi produttivi e linguistici, ma anche come strumento di riconoscimento sia delle cifre peculiari dei linguaggi indagati, delle metriche e delle forme di ripresa, sia della messa in scena di progetti artistici e ideologici: dal piano sequenza all’uso della camera a mano, dalla forma simbolica del grandangolo alle diverse pratiche di montaggio come restituzione del quotidiano (Marabello 2016) o come indagine che procede per dettagli o frammenti (Zucconi, 2013).
Nel complesso, i risultati correlati agli obiettivi che il progetto si pone e il loro interesse per l'avanzamento della conoscenza nell’ambito dei film studies concernono:
- la filmografia del cinema indipendente quale primo e fondamentale strumento conoscitivo della storia del cinema italiano
- sul piano estetico e teorico, la ricostruzione di aspetti non indagati del cinema indipendente in ordine alla storia della cultura visuale italiana nelle fasi salienti della sua trasformazione e internazionalizzazione. Esito di questa indagine è la documentazione degli aspetti transnazionali non più circoscrivibili alla “minor history” e non riconducibili solo a pratiche visive e audiovisive o ai loro “oggetti” definiti come “marginali” o “fuori norma” (Aprà 2013)
- lo sviluppo, l’implementazione dell’infrastruttura ICT
- mediante l’infrastruttura ICT, la restituzione e la condivisione di una massa critica documentale della cultura visuale, delle pratiche visive e audiovisive (cinematografiche, fotografiche, videografiche) utile all’analisi storiografica, culturologica, estetica e capace diattivare il lavoro di networking accademico estendendolo a ricerche internazionali
- un potenziale di riflessione sulla teoria e sul metodo, ossia sul come le questioni metodologiche che euristicamente la ricerca pone e risolve generino concreti esiti nella formazione di nuovi repertori e nella definizione di nuove configurazioni di materiali originali film, fotografie, video, testi e paratesti capaci di disegnare un campo di tensione teorica esplicito e originale e di produrre forme di intelligenza ipertestuale e transtestuale.
Immagine: Sortilegio di Gigi Volpato (1960) Archivio FEDIC