Rome aux siècles ‘obscurs’.
Research
Rome aux siècles ‘obscurs’.
Les lumières de la communication visuelle, V e –XI e siècles
Responsabili scientifici: Chiara Croci e Irene Quadri (Università di Losanna)
Coordinatore dell'Unità di ricerca di Udine: Claudia Bolgia
Coordinatore dell'Unità di ricerca dell'università La Sapienza di Roma: Manuela Gianandrea
Coordinatore dell'Unità di ricerca dell'univesità Ca' Foscari di Venezia: Simone Piazza
Coordinatore dell'Unità di ricerca di Chieti-Pescara: Gaetano Curzi
Sito web: Linking Evidence
Il progetto internazionale riguarda la cultura visiva e materiale di Roma dal V all'XI secolo. Questi secoli rappresentano il vero buco nero della storiografia artistica romana: una lacuna radicata nella tradizione Rinascimentale che presenta questo periodo come il momento più oscuro della storia della città. Un pregiudizio storiografico che è stato ulteriormente aggravato dalla sistematica sottovalutazione della cultura bizantina – cruciale a Roma in quel periodo – radicata a sua volta nel contrasto Est-Ovest che perdura fino ai giorni nostri. Questo progetto trova la sua fonte nell'eccezionale funzione di melting pot assunta dalla città, un crocevia in cui Goti, Bizantini, Franchi, Germani o Longobardi si incontravano in una vera e propria fusione culturale, e nel ruolo di Roma come luogo in cui veniva sviluppata una delle esperienze più straordinarie di comunicazione visiva, ovvero quella della Chiesa, in tutti gli spazi sacri e profani. Di fronte a una bibliografia nel campo piuttosto dispersa, talvolta deludente e spesso datata, questo progetto intende rispondere, attraverso un approccio interdisciplinare, a tre esigenze fondamentali:
- realizzare un censimento completo del patrimonio pittorico, conservato o perduto, senza il quale una visione d'insieme è impossibile e potrebbe generare riflessioni successive lacunari o basate su informazioni errate o superate. Le raccolte di dati comprenderanno anche tutte le iscrizioni contenute negli affreschi e nei mosaici e un nuovo apparato di indagini tecniche sui pigmenti e sul vetro delle tessere dei mosaici, indispensabile per fornire ai ricercatori dati complementari alle analisi stilistiche e iconografiche;
- inserire le conoscenze sulle pitture e sui mosaici in una problematica più ampia, alla luce delle nuove questioni sugli spazi sacri, abitati e persino "costruiti" dalle immagini, dalle iscrizioni, dagli oggetti e dagli spettatori e dai loro diversi punti di osservazione e utilizzo;
- studiare le pitture e i mosaici, così esaminati e contestualizzati, in un arco di tempo molto lungo che va dall'Antichità tarda all'alba della Riforma Gregoriana. Si tratta dello strumento gigantesco di comunicazione visiva che la Chiesa sviluppava costantemente, mantenendo strutture fondamentali permanenti e allo stesso tempo offrendo una potenzialità di variazioni infinite: questo campo di riflessione è utile anche per la comprensione delle dinamiche della comunicazione e della "persuasione" ai nostri giorni.
I risultati previsti – due monografie collettive, un convegno internazionale e interdisciplinare sulla questione delle immagini come vettori di identità cittadina e strumenti di comunicazione globale, seguito da una pubblicazione collettiva e un database open-access che riunisca informazioni sulle pitture, le iscrizioni e i risultati delle indagini tecniche sulle tessere di vetro e i pigmenti – si propongono di offrire una nuova immagine di Roma come crogiolo culturale, al centro della formazione dell'Europa post-antica.