Università degli Studi di Udine

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Simone Furlani

Jeder Begriff entsteht durch Gleichsetzen des Nicht-Gleichen
Ogni concetto emerge riducendo a uguaglianza il non uguale

F. Nietzsche

Furlani-Ritratto

Simone Furlani

Filosofia teoretica (PHIL-01/A)


  • Professore ordinario
  • Tel: 0432 556548
  • Email: simone.furlani@uniud.it
  • Studio: Palazzo Falconieri, primo piano, stanza 1.6
  • Insegnamenti: Filosofia teoretica; Filosofia dell’arte; Filosofia ed estetica dei media

Simone Furlani

Filosofia teoretica (PHIL-01/A)


  • Professore ordinario
  • Tel: 0432 556548
  • Email: simone.furlani@uniud.it
  • Studio: Palazzo Falconieri, primo piano, stanza 1.6
  • Insegnamenti: Filosofia teoretica; Filosofia dell’arte; Filosofia ed estetica dei media
Furlani-Ritratto

Jeder Begriff entsteht durch Gleichsetzen des Nicht-Gleichen
Ogni concetto emerge riducendo a uguaglianza il non uguale

F. Nietzsche

Dopo la laurea a Padova – con una tesi sui riferimenti a Fichte nella Scienza della logica di Hegel – ho proseguito gli studi presso l’Università di Pisa, conseguendo il Dottorato di ricerca in Filosofia con una dissertazione sull’articolazione sistematica del pensiero dell’ultimo Fichte. A fronte dell’edizione critica dei diversi corsi tenuti da Fichte nella neonata Università di Berlino (Dottrina della scienza, Filosofia applicata, corsi introduttivi), questo lavoro rispondeva all’esigenza di ricostruire i loro nessi sistematici.

Nelle mie ricerche su Fichte ho sempre tenuto in evidenza il confronto con il pensiero di Hegel, cercando di ottenere un punto di vista più ampio sulla cosiddetta filosofia classica tedesca, e di comprenderne da un lato la straordinaria ricchezza speculativa, ma, dall’altro, anche i problemi e le irrisolutezze. In particolare, individuando i momenti di crisi nei fondamenti della filosofia trascendentale fichtiana e dell’idealismo hegeliano ho potuto tratteggiare l’articolarsi – tra Ottocento e Novecento – di un determinato concetto di differenza, che rappresenta lo sfondo e la base di alcuni importanti sviluppi del pensiero contemporaneo.

La crisi dell’idea di una compiuta riflessione del sapere su se stesso apre anche all’arte un orizzonte del tutto inedito che, tra l’altro, la impegna a riflettere in modo radicalmente nuovo sui suoi limiti e sulle sue potenzialità. Continuando a oscillare tra Ottocento e Novecento, innanzitutto ho messo in luce le strutture ‘poetologiche’ o riflessive dell’opera di due grandi poeti tedeschi, Georg Büchner e Paul Celan. Sono strutture che individuano nell’irriducibilità della differenza tra realtà e linguaggio uno scarto ineludibile, che è certamente limite, ma anche occasione di ottenere una nuova comprensione del mondo. È uno scarto che può essere ‘marcato’ soltanto con un segno che sfugge a ogni sistematizzazione semiologica e che, oltre al linguaggio, sfugge anche, e a maggior ragione, alle logiche dell’immagine. Per questo, in secondo luogo e sempre guardando alle strutture poetologiche, ho studiato e messo in discussione la cosiddetta “svolta iconica” o “figurativa”.

Dopo aver trascorso diversi periodi di studio in Germania, soprattutto a Monaco di Baviera e a Münster, e dopo aver insegnato per molti anni a contratto presso le Università di Udine e di Padova, nel 2016 ho preso servizio come ricercatore RTD-B e nel 2019 come professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Udine.