A 30 anni dalla dissoluzione della Cecoslovacchia, una retrospettiva curata da Francesco Pitassio propone una controstoria della produzione cinematografica realizzata dalla nascita della entità politica fino alla conclusione di quella esperienza. Nel quadro del prestigioso Trieste Film Festival, da decenni osservatorio della produzione dell’Europa Centrale e Orientale, la retrospettiva rilegge l’esperienza della Cecoslovacchia attraverso l’idea di margine. Accanto a lungometraggi di finzione si dispongono film di animazione, documentari e filmati pubblicitari realizzati da grandi cineasti per imprese fiorenti come la Bat’a e la Škoda, quando le due industrie erano ai vertici del commercio mondiale. Attraverso otto diversi programmi, che presentano film poco noti o mai giunti sugli schermi italiani, l’omaggio riscopre i contatti tra la produzione nazionale e le principali acquisizioni del cinema mondiale, la molteplicità delle identità etniche di un territorio variegato, figure artistiche straordinarie e poco esplorate, la presenza di cineasti stranieri a Praga, le utopie e le contraddizioni di una comunità eterogenea.