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23 Ottobre 2019

Nuove scoperte in Libano, tra Preistoria e Età islamica

Più di novanta siti identificati dalla squadra di archeologi diretta dal Dott. Marco Iamoni nel contesto di un progetto internazionale dedicato al Libano Settentrionale (PaLiS)

Ancora una volta la spedizione annuale organizzata nell’ambito del Progetto Archeologico Libano Settentrionale (PaLiS) nella regione di Koura (entroterra di Tripoli) si è conclusa con risultati più che rilevanti. Gli sforzi congiunti dell’équipe internazionale diretta dal Dott. Marco Iamoni del DIUM e composta, oltre che dall’Università di Udine, anche dall’Università Libanese (FLHS) di Tripoli e dall'Institute française du Proche-Orient di Beirut, hanno permesso di indagare un’ampia area pari a oltre 100 chilometri quadrati, all’interno della quale è stato possibile identificare una novantina di siti (molti dei quali prima d’ora ignoti) databili ad un arco cronologico estremamente dilatato, dal VI–V millennio a.C. al XV secolo d.C., e di natura molto variegata – si va dagli insediamenti e dalle aree lavorative ai monumenti e alle necropoli. Proprio a quest’ultima categoria appartiene una delle scoperte più interessanti, l’area funeraria ipogea rinvenuta a Nakhle e databile all’età del Bronzo (III-II millennio a.C.), ma non meno importanti sono stati anche i progressi compiuti nello studio dell’origine della città medievale di Amioun: gli scavi, compiuti al di sotto dei livelli tutt’oggi occupati dalla città moderna, hanno permesso di riconoscerne l’estrema antichità e di datarla ad almeno 5000 anni fa.

La missione non si è limitata agli scavi, che hanno comunque fruttato migliaia di reperti. Con il supporto dell’Ateneo friulano e dell’Istituto Italiano di cultura a Beirut, sono state organizzate anche due mostre fotografiche miranti a promuovere e divulgare i risultati dell’attività compiuta nel corso delle due scorse campagne – “New discoveries in the archaeological and cultural heritage of Koura”, nel castello medievale di Saint Gilles di Tripoli, è stata selezionata tra gli eventi principali per la giornata nazionale dedicata alla celebrazione del patrimonio culturale libanese; “Rediscovering Amioun: the cultural heritage of an ancient city of Koura” è stata invece inaugurata davanti a una serie di autorità del calibro dell’ambasciatore italiano in Libano, Massimo Marotti, e a cospetto di varie personalità di spicco della cultura libanese, oltre che dei rappresentanti dei vari atenei coinvolti.

L’attività del team in Libano, tuttavia, è ben lungi dall’essere giunta al capolinea: una quarta spedizione partirà il prossimo anno, concludendo la prima fase del progetto – quella cioè relativa alla ricognizione in situ. Vista la crucialità della regione, dimostrata da una frequentazione umana tanto intensa e tanto prolungata, Koura potrebbe avere ancora molto altro da rivelare.