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29 Ottobre 2021

Progetto PALiS, nuove scoperte nel corso della quinta campagna

Identificati lungo la fascia costiera dell'area di Qalhat alcuni materiali ascrivibili alla presenza di siti fenici

Cinque anni di attività e 120 siti individuati: sono questi i numeri che può vantare il Progetto Archeologico Libano Settentrionale (PALiS/ acronimo inglese NoLeP), autorizzato dalla Direzione Generale delle Antichità libanesi ed eseguito dalla missione italo-libanese diretta dal dott. Marco Iamoni dell'Università di Udine e dalla dott.ssa May Hader dell'Università Libanese – Third Branch di Tripoli, in collaborazione con l'Institut Français du Proche Orient di Beirut, con l'obiettivo di indagare sistematicamente la regione corrispondente al distretto di Koura, nell'entroterra di Tripoli.

Durante la quinta campagna di scavo, conclusasi lo scorso giugno, l'attività degli archeologi si è concentrata su alcuni settori a ridosso della costa, tra i quali l'area di Qalhat – una zona estremamente interessante in virtù della sua posizione particolare, tra pianura interna e fascia costiera. In effetti, le ricerche hanno rivelato la presenza di diversi siti molto longevi, i quali, già attestati nel III millennio a.C., risultano prosperi ancora nel Tardoantico e sotto la dominazione bizantina. Particolarmente significativa è stata però l'individuazione di materiali che possono essere ricondotti alla presenza di Fenici nella zona: si tratta di una scoperta molto rilevante perché permette agli studiosi di ampliare ulteriormente l'area delle regioni da tenere in considerazione nello studio del mondo fenicio-punico.

Nel corso della sesta campagna, prevista per il 2022, l'attività degli archeologi sarà duplice: accanto al proseguimento delle ricerche sul territorio si darà infatti il via anche a un programma sistematico di disseminazione dei risultati conseguiti.