Cinéma et (neuro)psychiatrie en Suisse:
Ricerca
Cinéma et (neuro)psychiatrie en Suisse:
autour de la collection Waldau (1920–1990)
Responsabile scientifico: Mireille Berton (Université de Lausanne)
Responsabile dell'unità di ricerca di Udine: Simone Venturini
Responsabile dell'unità di ricerca di Strasburgo: Christian Bonah
Responsabile dell'unità di ricerca di Maastricht: Peter J. Koehler
Responsabile dell'unità di ricerca dell'Abteilung für Psychiatrische Neuropsychologie Uniersitätsklinik für Psychiatrie, Switzerland: Andreas Altorfer
Responsabile dell'unità di ricerca dell'ospedale San Leopoldo Mandic, Merate: Lorenzo Lorusso
In che modo psichiatri e neurologi svizzeri hanno adottato il mezzo cinematografico nel loro lavoro come medici, insegnanti e ricercatori nel XX secolo? Cosa dicono questi film sulla malattia, sui pazienti e sui terapeuti e, al contrario, cosa rivelano sul cinema come strumento che contribuisce alla costruzione dei fenomeni osservati? Questo progetto intende rispondere a queste domande attraverso lo studio di diversi corpora di film realizzati all'interno e intorno all'ospedale psichiatrico di Waldau a Berna, tra il 1920 e il 1970.
L'obiettivo è mettere in evidenza il ruolo fondamentale svolto, sia a livello nazionale che transnazionale, da Waldau nell'uso del mezzo cinematografico per scopi di ricerca, insegnamento e divulgazione scientifica. L'analisi avrà come punto di partenza i 97 cortometraggi realizzati su iniziativa del medico psichiatra tedesco Ernst Grünthal tra il 1934 e il 1965 presso l'Istituto di Anatomia Cerebrale dell'ospedale psichiatrico di Waldau – un archivio conservato presso la Cinémathèque suisse di cui una parte significativa sarà progressivamente digitalizzata durante la durata del progetto.
Il progetto si articola in tre principali ambiti:
- studiare il contributo di Ernst Grünthal alla creazione di un patrimonio filmico di portata e natura uniche in Svizzera e probabilmente in Europa;
- ricostruire e analizzare la circolazione transnazionale di questi film e ricostruire la rete scientifica e culturale di conoscenze, oggetti e persone che fanno di Waldau e della Svizzera un epicentro in campo psichiatrico;
- osservare, attraverso l'esame delle caratteristiche formali, semantiche ed estetiche dei film, come i medici adottano questo strumento per sviluppare una nuova forma di competenza scientifica e di identità professionale che si situa tra scienze, media e cultura dello spettacolo.
Questa ricerca si colloca in tre campi propri degli studi cinematografici: la storia del film neuropsichiatrico, arricchita negli ultimi vent'anni dalla scoperta di produzioni che si pensava fossero scomparse; gli approcci al cinema d'uso "useful cinema" o "Gebrauchsfilm", che hanno permesso di valorizzare opere a lungo trascurate dalla storia canonica del cinema a causa della loro marginalità; la storia del film educativo e più in generale la storia dell'insegnamento attraverso mezzi audiovisivi.
Pensato come una storia incrociata del cinema e della (neuro)psichiatria, l'approccio proposto considera i loro scambi in una prospettiva costruttivista, poiché questo tipo di film contribuisce a costruire la conoscenza medica e viceversa: mentre il cinema elabora certe immagini della malattia mentale, coinvolgendo modalità di narrazione specifiche del cinema, a loro volta i medici adattano la tecnologia alle loro esigenze specifiche.
Per la loro portata e omogeneità, questi insiemi di film offrono un'opportunità unica per indagare le questioni storiche ed epistemologiche che sottendono all'uso del cinema nel campo della salute mentale, in Svizzera e in Europa. Pertanto, questo progetto si propone di illuminare un frammento importante della storia sia della psichiatria svizzera (in piena espansione nel XX secolo, sia dal punto di vista biologico che psicoterapeutico) che del cinema (in una delle sue applicazioni scientifiche più originali).