Talis mater. Le stagioni di Assunta
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Talis mater. Le stagioni di Assunta
Talis mater . Le stagioni di Assunta
Responsabile scientifico: Marco Rossitti
in collaborazione con il METS– Museo Etnografico Trentino, San Michele all'Adige (TN)
Attività di ricerca nell’ambito dell’antropologia visuale, della fotografia e del cinema etno-antropologici ed etnomusicologici, della didattica museale e degli archivi digitali; progettazione e cura scientifica di campagne di documentazione visiva e sonora, convegni, rassegne cinematografiche a tema, mostre fotografiche o documentali, iniziative editoriali congiunte, strumenti multimediali al servizio degli allestimenti permanenti o estemporanei del Museo Ladino o finalizzati alla didattica museale e in più in generale ai nuovi media per la condivisione digitale del patrimonio culturale.
Esiti attesi: restauro e digitalizzazione del film etnografico Le stagioni di Liz. Ciclo dell’anno contadino in Alta Val di Fassa (1984) di Renato Morelli e sua valorizzazione attraverso la realizzazione di una serie di interviste mirate ai suoi protagonisti (le figlie di Liz, il regista, il consulente scientifico, ecc.) al fine di ricostruire, quarant’anni dopo, l’avventurosa genesi della pellicola. Attraverso le immagini e i documenti sonori del passato (found footage) e i contributi originali di oggi, si intende al contempo onorare la memoria di Liz, straordinaria custode di un territorio e delle sue tradizioni, valorizzando la specificità linguistica e culturale di una comunità, quella ladina della Val di Fassa, e riflettere sui cambiamenti che l’hanno interessata. Gli esiti della ricerca troveranno uno strumento divulgativo nel film documentario Talis Mater. Le stagioni di Assunta, che documenterà la vita quotidiana di una delle figlie di Liz, che ha deciso dei seguire le orme e mettere a frutto gli insegnamenti della madre.
A livello più generale, l’accordo di collaborazione con l’Istituto Culturale Ladino / Museo Ladino di Fassa prevede la valorizzazione del patrimonio foto-cinematografico conservato nel suo archivio, a cominciare dalle lastre e dalle stampe del fotografo Francesco Carlo Dantone (“Franz Pascalin”, Canazei 1839–1909), primo fotografo delle Dolomiti e pioniere del turismo alpino.
