Testi e manoscritti greci in età umanistica
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La riscoperta della letteratura greca, dopo quella della lingua, all’inizio del ’400, costituisce uno dei principali propulsori dell’Umanesimo italiano e poi europeo. In un clima di straordinario fervore culturale, i testi scientifici, filosofici, storici, poetici dell’antichità, prima noti in piccola parte dalle traduzioni medievali e dai riferimenti degli autori latini, vengono ricercati, accostati in originale, studiati, tradotti, commentati nelle aule e per iscritto, editi a stampa. Presupposto di ciò è la circolazione di manoscritti, quelli, più e meno antichi, che affluivano a centinaia da Bisanzio e quelli prodotti, in Oriente o in Italia, su commissione degli umanisti stessi. Grazie all’abbondanza della documentazione superstite, a partire dai codici stessi (pur dispersi oggi nelle biblioteche di tutto il mondo), incrociando paleografia, codicologia, filologia, storia, si riscoprono le tracce (e le mani) di figure più e meno illustri, si ricostruiscono episodi, rapporti culturali, collezioni librarie.