Università degli Studi di Udine

DIpartimento di Studi UManistici
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24 Settembre 2019

La "Grado 2", un museo sommerso di 2.300 anni fa

ll dott. Massimo Capulli del DIUM, coinvolto nell'iniziativa, prospetta il recupero di nuovi interessanti reperti

Proseguono i lavori di recupero del carico della "Grado 2", l'imbarcazione naufragata nel III secolo a.C. e rinvenuta fortunosamente nel 1999 a qualche miglio dalla costa. Indubbia è la rilevanza della scoperta: l'affondamento della nave si data infatti ad una fase precedente alla fondazione di Aquileia – una fase che, per molti aspetti, appare ancora piuttosto sfuggente. L'analisi del relitto può dunque contribuire a far luce su quali fossero le rotte commerciali che collegavano la regione al resto d'Italia e del mondo ellenistico, quali i prodotti scambiati, quali le popolazione interessate a questi ultimi, quali le influenze culturali che tali contatti potevano comportare. 

Il progetto di tutela della "Grado 2" ha già previsto l'installazione di una rete metallica per prevenire possibili danneggiamenti, ma punta molto più in alto: forte della partecipazione di importanti partner esterni, ma soprattutto della collaborazione di vari dipartimenti dell'Ateneo udinese, esso ambisce a integrare un sistema di monitoraggio continuo del sito attaverso l'utilizzo di telecamere subacquee e di superficie, che di certo garantirebbe una maggiore sicurezza, ma non solo: le immagini catturate verrebbero prima smistate da un sistema apposito collocato in prossimità del sito, poi inviate (anche via satellite) a un server remoto per la loro distribuzione ad una museo virtuale. Questo modello, ancora in via sperimentale, potrebbe essere poi esteso a vari altri siti analoghi, rendendo i beni archeologici sommersi direttamente accessibili anche al grande pubblico.

A tale scopo, i Carabinieri di Genova e quelli del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine hanno effettuato un sopralluogo, avvalendosi della collaborazione di una serie di specialisti tra i quali il Dott. Massimo Capulli, dell'Unità di Archeologia Subacquea del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell'Università di Udine. 
In un'intervista rilasciata al quotidiano "Il Piccolo", il Dott. Capulli sottolinea come la "Grado 2", pur avendo già restituito numerose anfore vinarie, potrebbe serbare ancora altri tesori: una campagna ulteriore di scavo potrebbe permettere il recupero di reperti non meno interessanti, quali porzioni dello scafo, strumentazioni di bordo e oggetti personali appartenuti ai marinai.