È appena uscita per la collana “Archivio Stuparich” (EUT) l’edizione del diario di prigionia (1916-1918) di Giani Stuparich, finora inedito e ora pubblicato per la prima volta a cura di Silvia Contarini, Bianca Del Buono e Giulia Perosa. Il volume presenta l’edizione commentata del diario di prigionia redatto da Stuparich durante il suo periodo di reclusione nei campi dell’Austria-Ungheria, fra il 1916 e il 1918. Si tratta di un documento di fondamentale importanza per ricostruire il percorso esistenziale e letterario dello scrittore triestino, nel quale la dichiarata «costruzione di sé» nasce dalla rielaborazione delle vicende traumatiche del conflitto e dalla ricerca di una nuova forma espressiva da cui deriveranno i progetti artistici del dopoguerra. Nel volume sono contenuti anche uno studio e un regesto della produzione letteraria durante la prigionia: abbozzi, poesie, saggi e novelle che testimoniano la sperimentazione di generi e stili avviata nel contesto anomalo del lager. Chiude l’edizione un saggio dedicato all’analisi dell’intensa attività onirica di Stuparich e in particolare alla funzione salvifica dei «sogni di guerra» fedelmente trascritti nelle pagine di diario. Il volume, disponibile in open access, è stato pubblicato con il contributo del Dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale.