Sul fronte dell'istruzione, il dibattito che anima i giorni di questo lockdown si è focalizzato soprattutto sul fenomeno della didattica a distanza, la soluzione che ha permesso a scuola e università di evitare un rovinoso arresto. Programmi, corsi e materiali sono stati trasferiti in rete, e a tempo di record. Online addirittura ci si laurea. Tutto risolto, quindi?

Il prof. Andrea Zannini affronta l'argomento in un contributo, pubblicato tra le pagine del Messaggero Veneto, in cui si fa il punto su criticità e opportunità messe in luce da scettici e entusiasti: le difficoltà oggettive che la teledidattica comporta per i vari attori (famiglie, studenti, ma anche docenti e istituzioni), il grosso ostacolo costituito dal divario economico, sociale e digitale nel nostro Paese, ma anche le nuove prospettive che questa esperienza può schiudere per un superamento dei limiti dell'(ormai vecchio?) approccio all'insegnamento – per chi lo impartisce come per chi lo riceve.