Diversamente mendicanti
Ricerca
Diversamente mendicanti
Povertà volontaria e mendicanza tra ispirazione religiosa e realtà istituzionali
Responsabile scientifico: Mariaclara Rossi (Università di Verona)
Coordinatore dell'Unità di ricerca di Udine: Andrea Tilatti
Coordinatore dell'Unità di ricerca di Padova: Maria Teresa Dolso
Il progetto intende avviare, in un’ottica comparativa, l’indagine sugli ordini e sulle variegate e numerose esperienze religiose, che, fra XIII e XIV secolo, si configurarono con aspetti di ‘novità’ e con analogie con il dominante mondo mendicante, contraddistinto, secondo un’acclarata storiografia, da una precipua tensione pauperistica – individuale e comunitaria – e dall’impegno apostolico. Nonostante la numerosità e varietà di siffatte esperienze, le indagini hanno spesso privilegiato lo studio degli ordini Mendicanti ‘maggiori’ – Minori e Predicatori – in ragione del loro indubbio rilievo e del rapporto con il papato, lasciando in ombra sia gli ordini che furono omologati ai Mendicanti – Eremiti di sant’Agostino, Carmelitani e Servi di Maria –, sia le esperienze e gli ordini contemporanei, destinate a estinguersi dopo il Lionese II oppure escluse fin dalle origini dall’alveo mendicante, sia gruppi e ordini due e trecenteschi, di tradizione monastica o canonicale, spesso misti o femminili, che assunsero compiti pastorali nei centri urbani ed ebbero caratteri di novitas rispetto al monachesimo tradizionale, al punto da essere percepiti dai fedeli come analoghi ai Mendicanti.
Sulla base di tali premesse, assumendo come campione di studio le maggiori diocesi della Terraferma veneta medievale (Padova, Treviso, Verona e Vicenza) e quelle di Aquileia, Concordia e Trieste, si intende si intende:
- problematizzare la dicotomia ordini monastici/ordini Mendicanti, mettendo in luce l’esistenza, già nel secolo XIII, di esperienze monastiche o canonicali, maschili e femminili, con inclinazioni ‘mendicanti’, derivanti, o meno, da una consapevole ‘emulazione’ delle pratiche di vita mendicante in una società urbana in rapido mutamento economico e attraversata da numerosi problemi sociali conseguenti a un forte sviluppo cittadino, che aveva prodotto ampie sacche di emarginazione ed esclusione.
- considerare in una visione comparativa esperienze/gruppi/ordini religiosi di ispirazione monastico/canonicale/eremitica/mendicante, attraversati – almeno nella fase delle origini – da istanze di natura pauperistica e, proprio per questo motivo, di immediato successo (per es. Celestini, Olivetani, Silvestrini, oltre Umiliati, Canonici di San Marco e gruppi femminili o misti sine regula). Tale orientamento permette di analizzare anche esperienze laicali-pauperistiche o eremitico-pauperistiche che diedero poi origine nell’avanzato XIV secolo a ordini religiosi anche di ampia diffusione (Gesuati, Girolamini, Eremiti di Pietro Gambacorta etc.), così come a esperienze minori, maschili e femminili (spesso di ambito locale) con aspetti di novità e/o con legami con l’universo mendicante.
- realizzare un censimento complessivo di tali esperienze/gruppi/ordini/insediamenti all’interno del territorio e delle diocesi qui considerate.