Università degli Studi di Udine

DIpartimento di Studi UManistici
e del patrimonio culturale

DIUM - Dipartimento di eccellenza 2023-2027 MUR MENU

Giulia Perosa

Così io penso al conoscere come ad una perenne deformazione del reale, introducente nuovi rapporti e conferente nuova fisionomia agli idoli che talora dissolve e annichila […]. E nel progresso del conoscere il dato si decompone, altri dati sorgono dai cubi neri dell’ombra e quelli da cui siam partiti non hanno più senso, non ‘esistono più’.

C.E. Gadda

Giulia Perosa

Giulia Perosa

Letteratura italiana (L-FIL-LET/10)


Giulia Perosa

Letteratura italiana (L-FIL-LET/10)


Giulia Perosa

Così io penso al conoscere come ad una perenne deformazione del reale, introducente nuovi rapporti e conferente nuova fisionomia agli idoli che talora dissolve e annichila […]. E nel progresso del conoscere il dato si decompone, altri dati sorgono dai cubi neri dell’ombra e quelli da cui siam partiti non hanno più senso, non ‘esistono più’.

C.E. Gadda

Nel 2016 mi sono laureata presso l’Università degli Studi di Verona, presentando come tesi l’edizione e il commento del carteggio tra Giani e Carlo Stuparich. La tesi, in seguito ampliata e diventata libro (EUT, 2019), ha vinto il secondo premio internazionale di storia, scienze, lettere ed arti Minerva d’Argento (XIII edizione) assegnato dalla Società di Minerva.

Nel luglio 2021 ho conseguito il titolo di Dottore di ricerca presso l’Università degli Studi di Verona e l’Università de Genève, con una tesi sul paesaggio nell’opera di Carlo Emilio Gadda (supervisori: Giuseppe Sandrini, Carlo Enrico Roggia). La ricerca condotta durante il periodo dottorale è confluita nel volume Gadda e il paesaggio: modi, funzioni, prospettive (Milano, Mimesis, 2023).

Dopo la discussione di dottorato, grazie alla vincita della borsa di studio in memoria di Benno Geiger, ho trascorso un soggiorno di ricerca trimestrale presso il Centro Internazionale di Studi “Vittore Branca” della Fondazione Giorgio Cini di Venezia (supervisore: Gilberto Pizzamiglio). Il progetto ha previsto lo studio di una selezione di carteggi conservati nel fondo della traduttrice Olga Resnevič Signorelli, al fine di meglio ricostruire alcuni progetti di traduzione nel primo Novecento.

Dal 2019 ho svolto diversi incarichi di didattica presso l’Università di Udine e l’Università di Verona. Negli a.a. 2021/2022 e 2022/2023 sono stata titolare degli insegnamenti di Letteratura italiana contemporanea previsti per il corso di laurea in Lettere dell’ateneo scaligero.

Tra il 2021 e il 2023 sono stata assegnista di ricerca presso l’Università di Udine, prima con un progetto dal titolo “Verso il centenario de La Coscienza di Zeno: per uno studio critico del fondo degli eredi al Museo Sveviano di Trieste”, e in seguito con il progetto “La ricezione internazionale dell’opera di Svevo: una mappa digitale”; di entrambi è stata responsabile Silvia Contarini. Gli assegni hanno previsto lo studio dei carteggi conservati nel fondo degli eredi di Italo Svevo al fine di ricostruire la fortuna e la ricezione critica dell’opera sveviana in Italia e all’estero. Tra i risultati, oltre a vari contributi scientifici, figura la realizzazione di una mappa digitale relativa alle traduzioni della Coscienza di Zeno e di un sito Web intitolato La coscienza di Zeno nel mondo… e non solo.

Nel 2023 ho conseguito dell’Abilitazione scientifica nazionale alle funzioni di professore universitario di seconda fascia in Letteratura italiana contemporanea (10/F2) e, nello stesso anno, sono risultata vincitrice di una Fellowship finanziata dalla Alexander von Humboldt Stiftung per un periodo di ricerca biennale presso Humboldt-Universität di Berlino con il progetto “Federigo Tozzi and the paradigms of the ‘non-conscious’”.

Attualmente sono borsista di ricerca nel progetto “Poesia e digital humanities: digitalizzazione di materiali avantestuali di Giovanni Giudici e analisi quantitativa del corpus poetico zanzottiano”, coordinato da Lorenzo Cardilli. La borsa è dedicata alla digitalizzazione e allo studio di una serie di documenti avantestuali di Giovanni Giudici, presenti in un archivio privato udinese, e all’applicazione della stilistica dei corpora alla poesia di Andrea Zanzotto.

Tra i miei interessi figurano le ricerche d’archivio, il paesaggio letterario, e l’interazione tra paradigmi medico-scientifici e discorso letterario. In quest’ultimo ambito, ho pubblicato il volume Federigo Tozzi e i paradigmi del “non-conscio (Oxford, Peter Lang 2025), collaboro col gruppo di ricerca su Pierre Janet, coordinato da B. Chitussi, S. Contarini e G. Zanetti, e ho curato con R. Behrens, F. Bouchard, S. Contarini e C. Murru, il fascicolo monografico di «Between» “Forme e metamorfosi del «non conscio» prima e dopo Freud: «ideologie scientifiche» e rappresentazioni letterarie” (XI, 2021).

Pubblicazioni

G. Stuparich, C. Stuparich, Lettere di due fratelli 1913-1916

Trieste 2019 (a cura di G. Perosa)

Tra permanenza e fluire del tempo: il paesaggio nella “Cognizione del dolore”

«L’ospite ingrato» (2020) 323–343.

Dall’esperienza al racconto: “Un anno di scuola” nelle carte inedite di Giani Stuparich

«Studi Novecenteschi» XLV, 96 (2018) 277–296

Nuove prospettive di ricerca sull’opera di Giani Stuparich: gli archivi di Roma e di Trieste

in: M. Berisso et alii (curr.), Le filologie della letteratura italiana. Modelli, esperienze, prospettive, Roma 2021, 545–561

Persistenza e rappresentazione del trauma bellico: il “caso Gadda”

in: S. Contarini, D. De Santis, F. Pitassio (curr.), Documentare il trauma. L’Università Castrense di San Giorgio di Nogaro: saperi e immagini nella Grande Guerra, Pisa 2019, 153–168

Mappe, percorsi e sguardi: alcuni appunti sugli spazi urbani di Joyce e Gadda

in: M. Tortora, A. Volpone (curr.) , La funzione Joyce nel romanzo europeo del XX secolo, Milano 2022 (in corso di stampa)