Funzionario museale per la Promozione e la Comunicazione
Sbocchi professionali
Marta Nardin
Funzionario museale per la Promozione e la Comunicazione
Laureata in Archeologia
Università degli Studi di Udine
Marta Nardin
Funzionario museale per la Promozione e la Comunicazione
Laureata in Archeologia
Università degli Studi di Udine
Mi chiamo Marta Nardin. Dopo la laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali con indirizzo archeologico presso l’Università degli Studi di Udine, ho proseguito la mia formazione nel medesimo Ateneo, conseguendo la laurea magistrale in Archeologia. Avendo intrapreso, durante gli studi, un percorso di formazione professionale nel settore della comunicazione e dell’educazione museale, dopo la laurea ho scelto di perfezionare le mie competenze in questo campo grazie a due master presso il Centro di Didattica Museale dell’Università Roma Tre. Nel 2015 ho superato una selezione bandita dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e partecipato ad un percorso di formazione retribuito di durata annuale presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria.
Le competenze acquisite nel corso di questa esperienza e negli anni di studio e lavoro in qualità di archeologo e di educatore museale presso musei archeologici statali del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dell’Umbria, sono risultate preziose per il superamento del concorso pubblico bandito dal MiBACT nel 2016. Oggi sono impiegata a tempo indeterminato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e assegnata presso il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare, istituto museale statale dotato di autonomia speciale, in qualità di Funzionario per la Promozione e la Comunicazione.
L'Intervista
Cosa L’ha portata a scegliere gli studi umanistici?
L’interesse per la storia antica e per l’archeologia mi ha accompagnato fin da bambina. La partecipazione come volontaria, durante gli anni del Liceo, ad alcune esperienze di scavo organizzate dal Gruppo Archeologico Romano hanno consolidato questa passione e mi hanno fatto propendere per l’iscrizione al corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali.
Ha mai effettuato soggiorni all’estero nell’ambito della Sua formazione universitaria?
Non ne ho avuto l’occasione. Ho infatti coniugato l’iter di formazione universitaria con diverse esperienze di lavoro, sia in qualità di archeologa per alcune società e cooperative di settore, sia come operatore museale e socia fondatrice di un’associazione che si occupa di comunicazione del patrimonio culturale in ambito museale e di turismo scolastico.
Che ruolo ha avuto la formazione umanistica nella professione che ha svolto?
La formazione umanistica di tipo accademico è stata fondamentale per l’acquisizione di competenze tecniche e di buone pratiche. Ritengo sia stato altrettanto importante poterle applicare al contesto professionale già dagli anni di studio, tramite stage formativi promossi dall’Ateneo e esperienze di lavoro sia nel settore pubblico sia nel settore privato, perché questo ha contribuito al consolidamento delle mie conoscenze e ad una formazione più completa, varia e articolata.
Ritiene che gli studi umanistici possano aprire la strada a diversi percorsi professionali?
Certamente. Credo che un percorso umanistico consenta di sviluppare, al pari se non in misura più rilevante rispetto ad altri percorsi di studio, solide competenze intellettive, capacità di pensiero critico, creatività ed elasticità. Doti che si sviluppano, certo, con tenacia e dedizione, ma che senz’altro permettono ad un giovane laureato di cogliere opportunità di lavoro varie, a volte anche inaspettate, in un panorama generale di mercato spesso sclerotizzato, almeno per quanto concerne gli sbocchi professionali più tradizionali. Senza escludere opportunità quali l’insegnamento, il pubblico impiego, la ricerca in ambito accademico, numerose sono le occasioni che si possono presentare anche in ambiti diversi da quelli strettamente di studio, proprio perché i laureati in scienze umanistiche sono spesso più versatili e abili nel reinventarsi grazie alla duttilità di pensiero acquisita.
Cosa direbbe ad un giovane che si sta orientando tra i diversi percorsi di studio?
Consiglierei di valutare diversi aspetti: in primo luogo, le proprie esigenze, inclinazioni e aspirazioni. Ad esclusione di alcuni specifici percorsi formativi, le opportunità offerte dal mercato del lavoro non sono sempre di facile definizione. Per questo credo che un percorso di studi svolto con passione costituisca un elemento fondamentale di motivazione e di incoraggiamento per la costruzione di un proprio percorso di crescita e rappresenti il primo passo verso una carriera scolastica e professionale ricca di gratificazioni.