RETHINKING THE CINEMATIC COLD WAR
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RETHINKING THE CINEMATIC COLD WAR
- The Struggle for Hearts and Minds Goes Global
- Curatore/i: Stefano Pisu, Francesco Pitassio, Maurizio Zinni
- Editore: Berghahn Publishers
- Anno di pubblicazione: 2025
- ISBN: 978-1-80539-8
RETHINKING THE CINEMATIC COLD WAR
- The Struggle for Hearts and Minds Goes Global
- Curatore/i: Stefano Pisu, Francesco Pitassio, Maurizio Zinni
- Editore: Berghahn Publishers
- Anno di pubblicazione: 2025
- ISBN: 978-1-80539-8

Tra gli storici, si è sempre più inclini a considerare il periodo della Guerra Fredda come un conflitto multiforme, esteso oltre i confini dell'URSS e degli USA, e comprensivo tanto della storia culturale che di quella diplomatica. Tuttavia, ancora viva è la discussione su come guardare alla Guerra Fredda in quanto evento culturale e, viceversa, alla cultura prodotta durante la Guerra Fredda.
Ripensare la Guerra Fredda Cinematografica propone di esaminare nuovamente questo periodo e considerare in che modo la convergenza di interessi geopolitici, produzione e circolazione culturale e storia tecnologica e dei media abbia plasmato un'epoca unica. Pertanto, il volume cerca di diagnosticare il ruolo che il cinema ha avuto nell'orientare ed espandere le prospettive ideologiche di artisti, pubblico e politici.
Stefano Pisu è professore associato di Storia contemporanea all'Università degli Studi di Cagliari. Già International Fellow presso il Research Center in the Humanities della University of Oxford, si è occupato di storia delle relazioni culturali internazionali attraverso il cinema. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Il XX secolo sul red carpet. Politica, economia e cultura nei festival internazionali del cinema, 1932-1976 (Franco Angeli, 2016) e La cortina di celluloide. Il cinema italo-sovietico nella Guerra Fredda (Mimesis, 2019).
Francesco Pitassio è professore ordinario di studi cinematografici all'Università degli Studi di Udine. Si è principalmente occupato di recitazione e divismo cinematografico e storia del cinema italiano e dell'Europa centro-orientale. Già Principal Investigator italiano del progetto EU-HERA, VICTOR-E: Visual Culture of Trauma, Obliteration, and Reconstruction in Post-WW II Europe dal 2019 al 2022, tra i suoi lavori ricordiamo Attore/Divo (Il Castoro, 2003) e Neorealist Film Culture (Amsterdam University Press, 2019). Ha curato, con Dorota Ostrowska e Zsuzsanna Varga, Popular Cinemas in East Central Europe. Film Cultures and Histories (I.B. Tauris, 2017).
Maurizio Zinni è professore associato di Storia contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Membro del comitato editoriale di Mondo contemporaneo e Cinema e storia, la sua ricerca si concentra principalmente sulla cultura visuale come fonte per la storia contemporanea e sul ruolo dei media come agenti della storia nella costruzione dell'identità moderna. Tra i suoi scritti ricordiamo Fascisti di celluloide (Marsilio, 2010), vincitore del premio SISSCO Opera Prima, e Visioni d'Africa (Donzelli, 2023).