Cristiano da Camerino, De partibus sive super creatione partium Guelfe et Gebelline et ipsarum obiurgatione liber
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Cristiano da Camerino, De partibus sive super creatione partium Guelfe et Gebelline et ipsarum obiurgatione liber
- Curatore/i: Andrea Bocchi
- Editore: Edizioni del Galluzzo
- Luogo: Firenze
- Anno di pubblicazione: 2020
- ISBN: 9788884509642
Cristiano da Camerino, De partibus sive super creatione partium Guelfe et Gebelline et ipsarum obiurgatione liber
- Curatore/i: Andrea Bocchi
- Editore: Edizioni del Galluzzo
- Luogo: Firenze
- Anno di pubblicazione: 2020
- ISBN: 9788884509642
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Una tendenziosa attualizzazione del poema di Lucano, un personaggio sceneggiato sulla Politica aristotelica, uno sguardo originale sul rapporto tra città e campagna, un gustoso prologo agli inferi, un duello tra gemelli nemici, un puzzle di citazioni classiche, il plagio di un collega: tanti sono gli elementi che si intrecciano nelle vicende raccontate nel De partibus. L'unica opera certamente attribuibile al grammatico trecentesco Cristiano da Camerino è un poemetto in esametri latini conservato nella Biblioteca Vaticana che svela i motivi scatenanti e le prospettive del conflitto politico in Europa. Racconta lo stravolgimento della vita politica comunale a causa delle fazioni, che trascendono o spezzano le tradizionali solidarietà familiari o di ceto e le sostituiscono con l'ideologia totalizzante dei partiti: contrapposizioni nominalistiche e dunque vane, ma capaci di politicizzare le masse e di risolvere lo scontro politico in una violenza generalizzata, irragionevole, seducente. Il cinematografico racconto rovescia risolutamente, con raffinata strumentazione umanistica, tutti i luoghi comuni dell'umanesimo cristiano e civile: contro Petrarca, la saggezza e la poesia sono argini velleitari e patetici di fronte alla violenza; il tema dell'ubi sunt intenerisce Satana, nostalgico del paganesimo morente, quando i riti erano semplici e sinceri; la guerra civile svela, auspice Lucano, le oscene implicazioni della nobiltà di sangue e della virtù guerriera; e il demonio parla con le parole di Cesare, destinato a stravincere.
Lo sguardo raffinato di Cristiano, originalissimo nel suo secolo e nei successivi, non sembra aver giovato al poemetto: nessuno pare averlo letto tra Coluccio Salutati, che lo cita nel 1405, e Augusto Campana, che ne progettava l'edizione nel 1955; esce ora con il corredo di una ampia introduzione, della traduzione a fronte e di un commento puntuale.
ANDREA BOCCHI è ricercatore di Storia della Lingua italiana all'Università di Udine. Di Cristiano ha pubblicato un'ampia opera grammaticale, il Glossario (Padova, 2015) e ne ha tratto spunto per L'eterno demagogo (Torino, 2011) e Curia infera (a venire).